Nei bambini allattati al seno, la stitichezza è un evento poco frequente.
A volte viene interpretata come stitichezza una condizione che in realtà rientra nella norma: non bisogna considerare stitico un bambino che non va di corpo tutti i giorni (in un lattante il numero di evacuazioni può infatti variare da una ogni poppata ad una ogni 2 o 3 giorni).
Se il bambino è già svezzato o nutrito con il biberon la stitichezza è quasi sempre di origine alimentare: può essere infatti causata da una somministrazione troppo precoce di cibi solidi o da latte artificiale non adeguatamente diluito.
Nei bambini più grandi la stitichezza può essere causata, oltre che da problemi di origine dietetica, da fattori psicologici, situazioni di stress o episodi di paura.
In alcuni casi la stitichezza può iniziare a manifestarsi ad esempio quando il bambino inizia a usare il vasino: se questo passaggio avviene troppo presto, vale a dire prima dei 2-3 anni, il bambino può recepirlo negativamente rischiando di bloccarsi.
Cosa non fare
Andrebbe evitata una eccessiva apprensione, spesso immotivata, nei confronti delle abitudini intestinali del proprio bambino, in quanto gli può creare ansia e stress.
Cosa fare
Nei bambini allattati con il biberon, si possono aggiungere 1-2 gocce di olio d’oliva al latte, oppure si può sciogliere il latte in polvere in brodo di verdura.
Nei bambini già grandicelli la cosa migliore sarebbe quella di cercare di rispettare le norme dietetiche valide per tutte le età, vale a dire un’alimentazione varia e ricca di frutta e
verdura, associata ad una adeguata assunzione di liquidi.
Andrebbero inoltre evitati gli alimenti molto calorici (tipo merendine e cioccolato) che saziano molto e riducono il desiderio di introdurre cibi adeguati.
Correggendo dunque gli eventuali errori dietetici, la stitichezza in genere si risolve da sé.
In occasioni del tutto particolari, quando si debba far ricorso ad un lassativo, è bene comunque consultare uno specialista.
Oltre alla particolare attenzione all’alimentazione è importante “educare” il bambino ad abitudini intestinali corrette. Ad esempio, quando ha abbandonato il pannolino, può essere utile, dopo i pasti, farlo sedere per non più di 10 minuti sul vasino, che permette una posizione più corretta, in grado di facilitare l’evacuazione.
Infine è importante insegnargli ad abituarsi a non trascurare lo stimolo: ciò accade facilmente quando il bambino è preso da altre attività, come il gioco.
A cura di: Dott. Francesco Arcanà – Chairman Coloproctology Unit